I pensionati Cisl bollano come “welfare caritatevole”, l’intenzione del governo di rilanciare la social card.
Lo strumento della Carta acquisti (riproposto nel decreto mille proroghe con un emendamento di Maurizio Castro approvato al Senato, che mira a coinvolgere le associazioni nella gestione della social card), afferma il segretario generale della Fnp Cisl, Gigi Bonfanti, può servire per rispondere all’emergenza costituita dalla povertà estrema, ma non risolve il problema di milioni di anziani che con la loro pensione non ce la fanno ad arrivare neppure alla terza settimana e che sono già scivolati sotto la soglia della povertà.
La Fnp, fa notare Bonfanti, aveva chiesto da tempo un intervento di rivalutazione delle pensioni, attraverso la norma Prodi (scaduta il 31 dicembre scorso), proprio per restituire un minimo di capacità di spesa, e di condizioni di vita dignitose, agli anziani che negli ultimi anni hanno visto ridotto di oltre il 30% il potere d’acquisto dei loro trattamenti previdenziali. Un intervento che, spiegano i pensionati Cisl, con un finanziamento di 80 milioni di euro, avrebbe potuto contribuire a ridare fiato alla domanda interna e un po’ di respiro alle piccole imprese.
“Il governo, continua la Fnp Cisl, forse nella speranza di recuperare un minimo di rapporto col mondo cattolico, ancora una volta si appresta a mettere sul piatto una cifra irrisoria che darà una risposta parziale e inadeguata ad un problema serio”. Perciò, conclude Bonfanti, di fronte a tali atteggiamenti trarremo le nostre conclusioni aprendo nel Paese un dibattito vero sul problema dell’impoverimento delle famiglie italiane. (FRN)
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