“La previdenza complementare vive una fase di stallo che rischia di compromettere la sostenibilità sociale del nostro sistema previdenziale”. Lo dichiara il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando la relazione annuale illustrata dal presidente della Covip, Antonio Finocchiaro, nell’ambito della “Giornata per il futuro”. Per il suo rilancio si deve puntare all’educazione previdenziale e all’innovazione contrattuale.
“Il mancato sviluppo della previdenza complementare nel pubblico impiego, dove è ancora oggi operativo il solo fondo Espero, rivolto ai lavoratori della scuola e la sostanziale estraneità dei lavoratori della piccola e media impresa rappresentano gli elementi di maggiore criticità – evidenzia la Cisl – sui quali occorre rapidamente intervenire, pur considerando i ristretti margini di manovra, a causa della situazione economica del Paese. Il Governo può e deve promuovere una maggiore consapevolezza sul tema nel Paese, sia tramite il coinvolgimento della scuola nella promozione della cultura previdenziale, come ha proposto lo stesso ministro del Lavoro, sia tramite lo sviluppo di un’efficace campagna di educazione previdenziale e finanziaria, da sostenere anche mediante il coinvolgimento di tutte le parti economiche e sociali interessate”. Al tempo stesso, conclude Petriccioli, “anche le parti istitutive dei fondi pensione devono sostenere maggiormente le adesioni alla previdenza complementare, anche mediante politiche contrattuali innovative e più adeguate alle esigenze dei diversi settori”.
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