“La crisi economica non dà segni rilevanti di ripresa e le conseguenze sociali diventano sempre più gravi soprattutto per i lavoratori, i giovani, le donne, i pensionati, le persone più deboli e povere, le famiglie, nel Sud più che nelle altre parti dell`Italia. In autunno la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente”. E’ l’esordio del documento approvato all’unanimità dal comitato esecutivo della Cisl, tenutosi ieri a Roma.
Il comitato esecutivo della Cisl, prosegue il documento, esprime “apprezzamento per l`iniziativa intrapresa dal governo in sede europea sull`occupazione giovanile, acquisendo risorse per 1,5 mld e sulla chiusura della procedura per deficit eccessivo che permette rilevanti margini di spesa per investimenti già nel 2013 e nel 2014, nel rispetto dei vincoli dell’Ue”. L’Ue, secondo la Cisl, “deve fare molto di più per gli investimenti e l`occupazione, ma il governo deve con più determinazione mettere in atto politiche per la crescita, per attivare investimenti e consumi, individuando le risorse necessarie”.
“Le aperture del presidente Letta sul fisco – si legge nel documento – devono tradursi ora nell`avvio di un confronto concreto: questo per la Cisl è il passaggio decisivo. Fino alla riforma fiscale, che deve ristabilire l`equilibrio tra prelievo nazionale e quello locale, stravolto dal federalismo incompiuto, il governo deve bloccare ogni ulteriore aggravio delle addizionali, ad iniziare da quelli previsti nei recenti decreti.
Alla riforma fiscale vanno ricondotti gli stessi interventi correttivi su Imu, Tares, Iva. L’Imu va cancellata sulla prima casa di abitazione non di lusso, così come va cancellata l’Iva al 22%, senza gravare con oneri ulteriori su salari e pensioni”.