Raffaele Bonanni, intascato il successo della stagione dei rinnovi contrattuali nazionali, gira pagina. Adesso l’occhio suo e di tutta la Cisl è puntato sui contratti di secondo livello. Nelle aziende e nei territori. Un esercito di 51.000 delegati presenti in 45.000 posti di lavoro, sostenuti da tutta la dirigenza confederale nazionale, è pronti a far partire una grande campagna di contrattazione che aiuti il paese a rimettersi in carreggiata.
Da sola l’Italia non ce la fa, ha detto il segretario generale della Cisl in una conferenza stampa. La competizione è diventata sempre più difficile sui mercati internazionali, i competitori sono cresciuti di numero e sono incontrollabili. Il nostro paese deve recuperare produttività e competitività e noi, ha assicurato, possiamo aiutarla con una serie di rinnovi contrattuali mirati proprio a questi obiettivi, con relazioni industriali nuove non ispirate all’antagonismo.
Negli scorsi mesi, ha ricordato il segretario, la nostra cultura della contrattazione ha colto dei successi, prima con il nuovo modello di negoziazione, ispirato alla partecipazione, sia con i rinnovi contrattuali di categoria. Anche la Cgil è venuta dietro, anche se con qualche difficoltà di facciata. Solo per i metalmeccanici non è stato possibile trovare un accordo, ma la Fiom è un player che non gioca mai, si muove come un partito politico.
Adesso, dunque, parte la contrattazione integrativa e per questo la Cisl ha raccolto per due giorni a Roma 1.000 delegati proprio per dettare le regole di fondo di questa stagione di trattative. Che si svolgeranno in azienda per cercare di recuperare produttività e sui territori per eliminare sprechi, ruberie, malaffare e anche semplici disattenzioni nella gestione delle cose.
Negli ultimi anni, ha spiegato Bonanni, dopo che il Parlamento ha decretato il blocco delle imposizioni a opera degli enti locali, questi hanno aumentato senza regole le tariffe, dell’acqua, della raccolta dell’immondizia, dei trasporti, dei servizi in genere. Sono stati commessi errori a piene mani e noi vogliamo intervenire su queste realtà per cercare di sanare questa realtà. Gli enti locali non hanno controlli, fanno in generale quello che vogliono e il risultato è stato quello di un aumento, appunto incontrollato, delle tariffe.
Di qui l’esigenza di una politica contrattuale accorta, che vada a stanare queste situazioni, partendo dalle aziende municipalizzate. Con una dizione della territorialità più ampia degli enti locali, perché si potranno avere piattaforme per filiere, distretti, settori.
Importante, e su questo il segretario generale della Cisl è stato fermo, è che queste piattaforme non siano fatte al ciclostile. Per ogni vertenza, ha detto, staremo attenti ad andare al centro dei problemi, per ogni situazione il rimedio appropriato, quindi le nostre richieste, rifletteranno le situazioni oggettive.
Bonanni si è augurato che Cgil, Cisl e Uil possano procedere assieme in questo nuovo compito. Magari con qualche resistenza, riparandosi dietro qualche foglia di fico come già è stato fatto, ha detto, ma la cosa importante è procedere assieme. Potremo andare avanti, ha spiegato, seguendo le indicazioni del documento che sulla contrattazione nel 2008 mettemmo assieme noi tre, tracciando delle linee che vanno benissimo anche adesso. Allora la Cgil ritenne di abbandonare quella strada per il veto della Fiom, ma per noi quelle indicazioni vanno bene anche adesso. Comunque, se questo non sarà possibile, se sorgeranno problemi, allora, ha detto Bonanni, noi tireremo diritto, andremo avanti per la nostra strada con chi ci sta, perché riteniamo che sia questo il mostro dovere.
Massimo Mascini
15 Luglio 2010