“E’ ormai pronto il testo di accordo sulla valorizzazione delle competenze dell’infermiere. Testo che, approvato dalla Commissione Sanità, attende ormai solo il via libera definitivo dalla Conferenza Stato Regioni”. Lo scrive la Cisl Fp in una nota in cui da un giudizio molto positivo del documento.
“L’accordo raggiunto tra tutte le rappresentanze sociali e professionali, anche quella medica, – si legge in una nota – accompagnato da analoghi provvedimenti sulle altre professioni sanitarie, può dare corso ad una reale e concreta riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale in favore dei cittadini”. “Bisogna tener conto – spiega la Cisl Fp – che le richieste di salute sono profondamente mutate negli ultimi decenni. La popolazione Italiana, con un trend superiore a tutti gli altri paesi europei, è progressivamente più vecchia e la speranza di vita nei prossimi 40 anni aumenterà ancora. Cronicità, disabilità, pluripatologie, fragilità sociali e nuove tecnologie impongono un cambiamento anche nella risposta del sistema sanitario, per assicurare prestazioni e servizi appropriati, di qualità, efficaci ed efficienti. Così come bisogna preoccuparsi dei 6.000 infermieri che mancano per garantire l’assistenza”.
“Queste ragioni – prosegue il sindacato – ci inducono a non comprendere e giustificare più gli arroccamenti di casta, di alcuni rappresentanti della professione medica, che rifiutano di rapportarsi con la realtà socio-economica del paese e si disinteressano dei reali bisogni delle persone, mortificando anche l’alto compito che gli stessi medici devono sostenere. Oltretutto il provvedimento sulla valorizzazione della professione infermieristica, analizza e traduce in pratica il contenuto del profilo professionale dell’infermiere e propone di dare finalmente completa attuazione ad una normativa rimasta incomprensibilmente inapplicata da anni”.
“Il SSN – aggiunge la Cisl Fp – deve finalmente porre al centro del sistema il cittadino. E un concetto avanzato di presa in carico dei pazienti demandato non a singole figure, ma ad un insieme coordinato ed integrato di professionisti”. “La sostenibilità del nostro sistema sanitario dipende anche e sopratutto da questo. “Ecco perché – conclude la nota – continuiamo a sollecitare uno scatto in avanti da parte delle istituzioni centrali e periferiche: per rimettere mano alla rete dei servizi alla salute con più assistenza domiciliare, più prevenzione, più investimento nella formazione del personale, a tutto vantaggio dei cittadini e delle comunità”. (LF)
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