“Alcuni orientamenti emersi nell’ambito degli ultimi vertici di Colonia e Okinawa avevano fatto sperare in un impegno consistente dei paesi del G8 nell’affrontare aspetti prioritari e strategici della globalizzazione: riduzione del debito; istruzione di base universale entro il 2015; riduzione della povertà del 50% entro tale data; riforma e rafforzamento della architettura finanziaria internazionale; interrelazione tra commercio internazionale e norme del lavoro; global information society; ambiente”. – “Cgil, Cisl, Uil ritengono che a Genova i governi si debbano impegnare per fissare orientamenti comuni su tali priorità internazionali, definendo impegni verificabili per favorire una crescita economica stabile e sostenibile, che promuova l’equità e la ridistribuzione della ricchezza e delle opportunità e inverta la tendenza alla crescita del divario tra ricchi e poveri. I comportamenti dei governi del G8, per il loro peso nella politica e nell’economia mondiali, hanno infatti conseguenze determinanti, che si estendono al di là dei loro confini e condizionano la qualità della vita e del lavoro di tutti: da ciò trae origine la richiesta sempre più pressante da parte dei cittadini di trasparenza nelle decisioni e di regole democraticamente definite per il funzionamento dei mercati e delle istituzioni globali”. – “Rispetto e promozione dei diritti umani, del lavoro e ambientali, dello sviluppo sociale e dell’occupazione, introduzione della cosiddetta Tobin Tax e una decisa azione contro la criminalità economica e per la trasparenza dei processi decisionali delle istituzioni internazionali devono essere posti al centro di un progetto di governo democratico della globalizzazione, che determini ricadute nei contenuti degli accordi economici e commerciali internazionali, regionali o bilaterali e nei programmi delle istituzioni finanziarie internazionali e della Wto”. – “I governi dei G8 dovranno anche tenere conto delle decisioni assunte nel quadro del G8 sull’ambiente per promuovere le necessarie coerenti politiche macroeconomiche, occupazionali, commerciali e di sviluppo e gli idonei programmi transitori di sostegno sociale alla riconversione ambientale”. – “La cancellazione del debito, è una condizione preliminare ma non esaustiva per arginare il massiccio divario di sviluppo. Perchè la lotta alla povertà produca risultati certi in tempi brevi, i governi del G8 e le istituzioni internazionali, con la partecipazione degli attori sociali, dovranno adottare con urgenza misure strategiche non contraddittorie con le politiche generali”. |
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