Condanna a venti anni di reclusione per i vertici della multinazionale dell’amianto Eternit. È la richiesta presentata oggi dal pm Raffaele Guariniello nell’ambito del processo di appello in corso presso il Tribunale di Torino.
Al centro della vicenda giudiziaria lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier, imputati e condannati in primo grado, nel febbraio del 2012, per i reati di disastro ambientale doloso permanente e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche nel processo per le migliaia di morti provocate dalla contaminazione dell’amianto negli stabilimenti piemontesi, a cominciare dal polo di Casale Monferrato.
La requisitoria del pm Guariniello è durata circa tre ore mentre la sentenza di secondo grado è attesa per la fine di maggio. La richiesta del pool di magistrati che rappresentano l’accusa punta a inasprire la condanna inflitta dal tribunale in primo grado, una condanna a 16 anni di carcere.