Domenica 1 maggio (difficile credere che la data sia stata scelta a caso) Papa Francesco ha annunciato che lunedì 2 sarebbe iniziata a Roma la Conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile e sul futuro del lavoro, organizzata, nell’ambito del Giubileo della Misericordia, da Oil (organizzazione internazionale del lavoro), Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e Caritas internazionale.
Sul tema del lavoro si sono ascoltate testimonianze terribili di condizioni di sfruttamento e impoverimento, ma anche storie di impegno di singoli, di associazioni di volontariato, di preti sindacalisti, di imprenditori, di quadri che convergono sulla necessità di dare al pianeta uno sviluppo economico sostenibile e agli uomini un lavoro dignitoso.
La Cgil ha partecipato ai 4 giorni della Conferenza avendo modo di illustrare il Piano del Lavoro e i risultati ottenuti con il dialogo sociale a livello regionale e locale. Susanna Camusso ha personalmente esposto l’iniziativa sulla Carta dei diritti davanti alle associazioni religiose e della società civile a livello internazionale.
Spiace notare che, pur essendo l’Oil un’organizzazione tripartita, non fossero presenti né imprese né associazioni italiane di imprese.
Nell’ambito delle celebrazioni del prossimo centenario dell’Organizzazione internazionale del lavoro (2019) sarà cura favorire ulteriori occasioni di dialogo sociale nel mondo. A questo appello mancano clamorosamente (per ora) l’Italia e il suo Governo.
La Conferenza ha varato un importante documento di convergenza programmatica e di valori che merita di essere letto (vedi allegato).
Qualcuno ha commentato che è stata la prima volta che la Cgil ha partecipato a una conferenza indetta dal Vaticano sul tema del lavoro. È buon auspicio che a questa esperienza di dialogo costruttivo e operativo ne seguano altre. Sui temi del lavoro, in un silenzio assordante della politica e degli stati, le uniche voci che reclamano giustizia e dignità sono quelle della Chiesa cattolica e dei sindacati.