“Il contrasto alla crisi passa attraverso accordi sugli ammortizzatori sociali, sul sostegno al reddito e su interventi di rilancio e di incentivo per le economie locali”. Lo sostiene il primo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale prodotto dall’osservatorio nazionale sulla contrattazione sociale costituito da Cgil e Spi. Lo studio sulla contrattazione sociale confederale, curato dall’Ires, analizza 121 documenti. tra questi i due terzi (82 documenti) sono rappresentati da accordi mentre i restanti 39 riguardano piattaforme. Nello specifico, inoltre, 74 documenti sono stati siglati o elaborati a livello di capoluogo di provincia, 17 a livello provinciale e 30 a livello regionale. Sia le piattaforme che gli accordi sono unitari. Dallo studio emerge come sia significativa la relazione con un’ampia gamma di soggetti: da quella più naturale e consolidata con i vari livelli istituzionali e le organizzazioni imprenditoriali, a quelle più nuove con il sistema bancario, fondazionale, di terzo settore. Questi accordi multilaterali sono molto diffusi nelle situazioni che affrontano le politiche del lavoro (81,6 per cento dei casi), nell’area del sociale riguardano il 34,2 per cento dei casi e il 36,8 per cento in quella della politica dei redditi. I temi maggiormente ricorrenti sono stati gli ammortizzatori sociali e le politiche del lavoro (64,7 per cento), mentre i temi che più incidono nelle voci di spesa delle famiglie sono stati i servizi per l’infanzia (oltre il 17 per cento), per la non autosufficienza, affitti e più in generale disagio abitativo (19,5 per cento). (LF)