“Una risposta molto parziale, un passo in più ma non che risolve di certo il problema perché non assume il principio che il diritto deve essere definito ed uguale per tutti”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito al nuovo emendamento alla legge di stabilità che garantirebbe una copertura adeguata in favore degli esodati.
Secondo la dirigente sindacale “è positivo che la battaglia parlamentare abbia prodotto l’inclusione nelle salvaguardie dei lavoratori con mobilità in deroga e degli accordi firmati in sede territoriale, così come che si siano allungati i tempi per la cessazione effettiva del rapporto di lavoro di alcune tipologie di esodati, anche se la data del 31 giugno 2012 lascia scoperti, ad esempio, i dipendenti della ex Ibm”. Ma, osserva Lamonica, “riamane aperto il problema di coloro che perfezionano i requisiti dopo il 2014 e duole particolarmente l’esclusione dei lavoratori licenziati per fallimenti, e similari, che sono proprio le persone più in difficoltà”.
Il segretario confederale Cgil afferma inoltre che “come sempre gli interventi della ragioneria si caratterizzano per l’assoluta mancanza di ogni sensibilità sociale”. “Una risposta molto parziale, un passo in più ma non che risolve di certo il problema perché non assume il principio che il diritto deve essere definito ed uguale per tutti”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito al nuovo emendamento alla legge di stabilità che garantirebbe una copertura adeguata in favore degli esodati.
Secondo la dirigente sindacale “è positivo che la battaglia parlamentare abbia prodotto l’inclusione nelle salvaguardie dei lavoratori con mobilità in deroga e degli accordi firmati in sede territoriale, così come che si siano allungati i tempi per la cessazione effettiva del rapporto di lavoro di alcune tipologie di esodati, anche se la data del 31 giugno 2012 lascia scoperti, ad esempio, i dipendenti della ex Ibm”. Ma, osserva Lamonica, “riamane aperto il problema di coloro che perfezionano i requisiti dopo il 2014 e duole particolarmente l’esclusione dei lavoratori licenziati per fallimenti, e similari, che sono proprio le persone più in difficoltà”.
Il segretario confederale Cgil afferma inoltre che “come sempre gli interventi della ragioneria si caratterizzano per l’assoluta mancanza di ogni sensibilità sociale”.