Il segretario generale della CGIL Susanna Camusso, insieme al segretario generale della categoria Agostino Megale, e al segretario della CDLT di Milano Onorio Rosati, in relazione alla situazione della BPM relativa non solo alla drammaticità di una situazione economica che investe il Paese e le banche, ma anche alla riforma della governance col passaggio al sistema duale, evidenziano in modo netto e chiaro che non saranno condivise in alcun modo scelte “gattopardesche” che sembrano voler cambiare tutto per non cambiare nulla. Per quanto ci riguarda -prosegue la nota- la bussola di riferimento è improntata all’etica, al rigore e alla trasparenza indicata da Banca d’Italia, a questa linea dovranno attenersi anche i rappresentanti sindacali della Fisac/Cgil che coordinano la BPM. Il gioco delle tre carte che il Presidente della BPM ha realizzato anche nella costruzione della riforma della governance e dello statuto non è accettabile anzi è dannoso. Già un anno fa, come CGIL, all’insegna di un’idea rigorosa di rilancio della democrazia economica e della partecipazione dei lavoratori in BPM abbiamo avviato un rinnovamento, che ci è costato la perdita di un gruppo di iscritti, sulla base di una linea netta per la quale la partecipazione deve produrre un beneficio per la Banca e per il Lavoro e non privilegi di alcun genere per i sindacalisti. Se riscontrassimo il permanere di logiche assolutamente incompatibili con l’appartenenza alla CGIL non potremmo che assumere le decisioni conseguenti.
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