La denuncia arriva dalla Filctem Cgil: il Salento è una delle aree geografiche maggiormente penalizzate rispetto alla media nazionale. Oltre il 50% delle unità operative nella regione e nel la zona di Maglie, infatti, saranno chiuse
“Enel distribuzione -afferma Cosimo Maruccia, della Segreteria Provinciale Filctem Cgil Lecce, in seguito a un incontro tra l’azienda e i sindacati tenutosi a Bari nei giorni scorsi- ha deciso di chiudere l’unità operativa di Tricase assegnando territorio, clienti e linee all’unità operativa di Casarano; chiudere l’unità operativa di Galatina, assegnando tutto a Maglie, dove però si chiudela Zona, un’organizzazione di secondo livello con servizi specialistici”.
Tutto questo – secondo il sindacato – significherà gestire il servizio al limite delle capacità di intervento dei tecnici e degli operai dell’Enel Distribuzione, specie nei periodi in cui nel Salento si riverseranno centinaia di turisti. E non servono a nulla le rassicurazioni aziendali, secondo cui gli operai non si sposteranno dalle attuali sedi. Comunque gli stessi – per Maruccia – saranno costretti a operare su un territorio molto più vasto, con distanze tali da ritardare i tempi di intervento. E, inoltre, la scomparsa di unità operative preclude a nuove assunzioni che rappresentano una, seppur minima, risposta alla disoccupazione giovanile il cui dato percentuale nel nostro territorio supera ormai il 50%”.
L’Enel è un soggetto industriale “da cui non si può prescindere, in qualunque ipotesi di piano di sviluppo, anche perché – ricordala Cgil – , nella distribuzione, lavora in regime di monopolio”. Per i chimici Cgil ridurre la presenza nel territorio nelle sue articolazioni di base “è un’offesa al Salento che merita una risposta e una mobilitazione generale – conclude Maruccia – , dei lavoratori Enel e dei cittadini, che hanno però bisogno del supporto delle istituzioni locali e regionali per impedire a Enel di smarcarsi da un progetto comune di sviluppo del Salento”.