Soddisfatta la Cgil dell’approvazione del nuovo Codice Appalti. Un risultato che secondo la Confederazione generale del lavoro è stato raggiunto soprattutto grazie al confronto tra governo e sindacati.
“Il risultato – ha dichiarato il segretario confederale della Cgil, Franco Martini – è anche frutto di una caparbia attività condotta in questi due anni dalle organizzazioni sindacali confederali e di categoria, che hanno promosso un’interlocuzione continua e di merito con i livelli istituzionali di Camera e Senato e con lo stesso Governo”.
“Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che il metodo del confronto e della partecipazione ha determinato i presupposti per il varo di una buona legge – ha continuato Martini – che potrà dare un impulso notevole al sistema degli appalti pubblici, in una cornice di maggiori diritti e garanzie e di trasparenza e lotta alla corruzione”.
Nel merito per Martini i punti che qualificano la legge e che “vanno nella direzione auspicata” sono: “l’espresso richiamo ai contratti collettivi di lavoro, le clausole sociali per la stabilità occupazionale, il superamento della legge obiettivo, la centralità dell’offerta economicamente più vantaggiosa, lo stop alle deroghe, la riduzione delle stazioni appaltanti e il ruolo che viene attribuito all’Anac”.
“Adesso, però, è necessario che per quanto concerne i decreti attuativi e le stesse linee guida, i tempi di approvazione siano celeri e che la legislazione sia coerente affinché non si determini un periodo di vuoto legislativo”, precisa il segretario. “Sarà necessario, e noi ci batteremo per questo – conclude il segretario confederale della Cgil – che il confronto e il metodo della partecipazione, su tali questioni, non venga meno”.