La Cgil, dopo due mesi e più di 40.000 assemblee aperte nei luoghi di lavoro, ha fatto il pieno di consensi sulla proposta di legge di iniziativa popolare per una “Carta dei diritti universali del lavoro” e per un referendum sul lavoro, in particolare in tema di appalti, voucher e reintegro. Quasi all’unanimità, i 1.466.697 lavoratori che si sono espressi hanno dato parere favorevole, rispettivamente il 98,49% alla proposta di legge e il 93,59% al referendum. “Si è realizzata una grande partecipazione nelle assemblee – ha sottolineato il leader della Cgil Susanna Camusso – anche di non iscritti alla Cgil considerato che erano aperte”.
Con l’ok dei lavoratori, la confederazione si prepara ad affrontare la prossima tappa. Questo pomeriggio, infatti, il direttivo della Cgil si riunisce per la definizione vera e propria dei quesiti referendari e del testo di legge. Terminata anche questa fase, la raccolta delle firme inizierà il 9 aprile e seguiranno i tempi istituzionali: 6 mesi per l’iniziativa di legge e 3 mesi per il referendum. Inoltre, tra un mese la Carta dei diritti sarà presentata al Parlamento e ai sindacati europei.
Alla domanda se si voterà quindi a giungo del 2017, la Camusso non ha potuto dare indicazioni precise: “Siccome la nostra speranza è che il parlamento faccia una legge – ha sottolineato il leader della Cgil – non puntiamo le carte su quando sarà la data del referendum, perché per noi è un pungolo al parlamento per legiferare, non l’obbiettivo finale. Quindi speriamo – ha concluso Camusso – che con tante firme si arrivi a legiferare e quindi a far cadere i quesiti referendari”.
Emanuele Ghiani