“Il testo del nuovo Isee che domani andrà all’esame della conferenza unificata Stato-Regioni suscita, rispetto alle modifiche, apportate forti perplessità sulla tenuta dell’equilibrio complessivo della proposta e sulla equità della sua applicazione”. Lo affermano in una nota il segretario nazionale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, e il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito alla riforma dell’Indicatore della situazione economica equivalente.
“Le flessibilità che si propone di introdurre per i servizi e le prestazioni sociali e socio-sanitarie – proseguono i due dirigenti sindacali – rischiano di mettere in discussione un caposaldo del nuovo Isee: la unitarietà dei criteri di valutazione della capacità reddituale delle famiglie e delle persone. Se così fosse si tornerebbe alla situazione precedente di forti (ed inique) differenziazioni da territorio a territorio.
Siamo preoccupati inoltre che le modifiche proposte possano avere riflessi sul sistema dei controlli previsto, requisito e vincolo irrinunciabile per un corretto e equo utilizzo dell’Isee”, concludono Pedretti e Lamonica.