Regolare gli eccessi della finanza, di quella ‘cattiva’, per fare del credito un settore concretamente al servizio del Paese, a sostegno dell’economia, rilanciando la crescita e l’occupazione. Il tutto attraverso l’adozione di sette punti, di sette proposte specifiche, contenute nel “Manifesto per la buona finanza – Le banche al servizio del paese” promosso dalla Cgil e dalla Fisac (la categoria dei lavoratori del credito del sindacato di corso d’Italia) e presentato oggi nel corso di una conferenza stampa dal segretario generale della Fisac, Agostino Megale, dal professore dell’Università Bocconi di Milano, Marco Onado, e dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Sette proposte per rilanciare l’economia, tutelare il risparmio, efficientare la gestione pubblica della finanza e favorire legalità ed equità, che vanno dalla regolamentazione della finanza strutturata e dei derivati al riordino delle autorità di vigilanza, dalla distinzione tra banche commerciali e banche d’affari a una ridefinizione del ruolo della Bce, dal favorire la legalità e la finanza sostenibile alla riduzione dei compensi dei top manager, fino a regole per l’armonizzazione della fiscalità a livello europeo e un uso della liquidità presente nel sistema per fare ripartire gli investimenti.
Un manifesto sulle regole della finanza lanciato proprio dalla Cgil “perché il nostro è un paese di risparmiatori, che sono per la gran parte lavoratori e pensionati, e anche perché nel contesto la finanza cattiva non è scomparsa”, ha commentato il leader della Cgil, Susanna Camusso, anche perché “sono mancati interventi concreti sulle regole, soprattutto in tema di derivati”. Non solo, per quanto riguarda le autorità di vigilanza, “non sempre la Consob ha utilizzato i poteri che la legge le attribuisce in tema di controllo e prevenzione”. Il manifesto, ha spiegato il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, “ha lo scopo di scacciare la finanza cattiva, quella degli stregoni, promuovendo una finanza buona a sostegno dell’economia reale”. (FRN)