“Oltre trecentomila dipendenti in meno nel pubblico impiego tra il 2008 e il 2013: questo l’obiettivo annunciato dal governo e dal ministro della Pubblica amministrazione”. È quanto denunciano in una nota la segretaria generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, e il segretario confederale di corso d’Italia, Fulvio Fammoni. Alla vigilia della manifestazione nazionale in programma domani a Roma ‘Pubblico è futuro’, i sindacalisti della Cgil sottolineano che “incuranti della crisi, dell’alta disoccupazione, delle ricadute sulle condizioni delle persone, del funzionamento della pa, si procede in tutti i modi verso questo obiettivo”. “Gli strumenti preferiti, osservano, sono l’uscita anticipata per pensionamento e l’accanimento verso i precari. Si decidono norme sbagliate e si programmano futuri interventi sulle pensioni per incentivare la fuoriuscita”.
PPer i precari, sostengono, “si fanno scelte ancora più gravi: si decide per legge il licenziamento di queste persone, mentre aumentano invece le consulenze, senza dare alcuna tutela. Nella pubblica amministrazione l’unico ammortizzatore è l’indennità di disoccupazione, in molti casi già esaurita. Per i contratti di collaborazione non c’è proprio niente. L’indennità istituita due anni fa per i collaboratori che perdono il lavoro esclude i pubblici dipendenti e nonostante il fondo abbia ancora più del 70% della capienza non si cambia, a costo zero, la norma”.
Ecco perchè, concludono Dettori e Fammoni, “parlare di accanimento è giusto e motivato e perchè le scelte del governo sono sbagliate e vanno cambiate. Domani, la grande manifestazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici dei settori pubblici avrà ancora una volta al centro il lavoro e i diritti delle persone”. (FRN)
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