“Nell’ultimo anno, nel solo territorio della città metropolitana di Torino, hanno perso il lavoro 32mila persone, in maggioranza rappresentate da precari ai quali non è stato rinnovato il contratto. Le ore autorizzate di cassa integrazione sono cresciute di oltre il 200% rispetto al 2010, anno con la più alta richiesta di ammortizzatori sociali”. A lanciare l’allarme sono sono Cgil, Cisl e Uil Torino, che hanno ricordato che l’area di Torino dall’inizio del 2008 è risultata la più cassaintegrata d’Italia.
“Oggi, nessun settore produttivo è immune e le situazioni di crisi aperte nella nostra regione coinvolgono circa 4.000 lavoratori, per lo più dell’area torinese. Se questo scenario drammatico non ha ancora portato a forti tensioni sociali, lo si deve in larga parte all’estensione della cassa integrazione Covid e al blocco dei licenziamenti, prorogati fino a marzo 2021 per le pressioni del sindacato”, hanno aggiunto i sindacati.
E.G.