Il 2014 anno nero per i fallimenti di imprese. I dati del Cerved mostrano un fenomeno in costante ascesa, con un aumento, nel terzo trimestre, del 14,1%. Da gennaio, i default sono ormai oltre 11 mila. Commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved: ”si tratta di un nuovo record negativo: per la prima volta dall`inizio della serie storica viene superata già a settembre quota 10 mila. Senza un`inversione di tendenza del quadro macroeconomico è un processo destinato a proseguire anche nei prossimi trimestri”.
Sono soprattutto le società di capitale a fallire, con 8.300 procedure aperte tra gennaio a settembre, e le realtà operanti nel settore dei servizi che, con 5.700, pari al 16,2% rispetto allo stesso periodo dell`anno passato. Il fenomeno aumenta in tutta la penisola con tassi a due cifre, compresi tra il 13% e 14%, ad eccezione del Nord Est unica area in cui nei primi nove mesi tale aumento è più contenuto: +4,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Quanto alle liquidazioni, l`analisi del Cerved stima che tra luglio e settembre 2014 siano 14.500 gli imprenditori italiani che hanno deciso di avviare la messa in liquidazione della propria azienda, in diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, per un totale di 45 mila. Di fatto, commenta De Bernardis, “Le liquidazioni sono diminuite del 10% rispetto ai primi nove mesi del 2013. Un dato incoraggiante, un segnale di migliorata fiducia se si considera che a chiudere volontariamente la propria azienda sono soprattutto imprenditori con basse attese di profitto”. A diminuire rispetto ai primi nove mesi del 2013 sono le liquidazioni di `vere` società di capitale (-14,8%) e di società di persone (-8,9%), mentre aumenta il numero di chiusure di società `dormienti` (+8,4%), ossia aziende che non hanno depositato bilanci nei tre anni precedenti la procedura. Il calo delle liquidazioni delle `vere` società di capitali riguarda tutti i settori dell`economia e tutte le aree della Penisola.