A giugno produzione stabile sui livelli del mese precedente per oltre la metà delle imprese: il 53,9% del campione delle grandi aziende industriali associate a Confindustria ritiene, infatti, che la produzione rimarrà invariata, dal 48,8% della rilevazione di maggio Tuttavia, aumenta anche il rischio percepito di arretramento: la percentuale di imprese che si aspettano una contrazione della produzione sale al 12,7% dal 6,2%, mentre la quota di quelle che si aspettano un miglioramento passa dal 45,0% di maggio al 33,4%. A stimarlo è il Centro Studi di Confindustria nell’Indagine rapida di giugno.
Anche guardando alla dinamica trimestrale, le imprese sono diventate più pessimiste rispetto all`inizio dell`anno: nel secondo trimestre 2024, infatti, rispetto al primo, è calata di 7,4 punti percentuali la quota di imprese che vedono un miglioramento della produzione; al contrario è salita di 7,1 punti la percentuale di imprese che prospettano una contrazione della produzione.
Per il campione di imprese intervistate domanda e ordini continueranno a essere il principale fattore di traino per la produzione. Rispetto alla rilevazione di maggio il saldo delle attese aumenta, passando da 7,6% a 10,4% a giugno.
Il saldo tra la quota di imprese che considera la disponibilità di manodopera un fattore di traino rispetto a quella che la ritiene un ostacolo rimane invece negativo, anche se si osserva un lieve miglioramento (da -2,0% a -1,5%).
Ancora negative, e in peggioramento, le aspettative rispetto ai costi di produzione. Il saldo tra la quota di imprese che riportano una riduzione dei costi e quelle che ne segnalano un aumento è pari a -5,6% dal -2,4% di maggio.
I giudizi sulle condizioni finanziarie, invece, si riconfermano positivi per il secondo mese consecutivo, anche se il saldo si avvicina allo zero (da 0,7% a 0,1% a giugno). Resta negativo il saldo relativo alla disponibilità di materiali (-3,5% da -3,3%). Torna positivo, invece, il saldo relativo alla disponibilità di impianti, dopo tre mesi di aspettative negative: 0,1% per la rilevazione di giugno.
Per quanto riguarda il Real Time Turnover Index (RTT), che è un indicatore che traccia la dinamica del volume di attività economica in Italia, basato sui dati di fatturazione elettronica delle imprese (ideato e sviluppato in collaborazione da TeamSystem e Centro Studi Confindustria, nel corso del 2023), registra un calo dell’1% a maggio.
In particolare, l`indicatore mostra una flessione più ampia nei servizi, meno nell`industria, mentre cresce nelle costruzioni. Rtt suggerisce che nel secondo trimestre del 2024 si stia registrando una dinamica mediamente positiva, anche se volatile e debole. L`indicatore Rtt registra il calo più forte nel NordOvest (-7,3% a maggio), dove l`aumento di aprile era stato più ampio. Il calo è significativo anche al Centro. Nel Nord-Est, invece, Rtt indica una dinamica piatta; mentre il Sud (+2,8%) è l`unica area in cui prosegue la crescita, dopo l`aumento di aprile.
A maggio, Rtt indica un calo più forte per le grandi imprese (-11,1%), dopo l`ampio aumento di aprile. Moderata, invece, la flessione mensile che si registra sia per le piccole imprese (-1,6%), che per quelle medie (-1,2%).
E.G.