“Da Istat ed Eurostat arrivano oggi altri bollettini di `guerra` che purtroppo non ci colgono di sorpresa: è evidente che senza interventi concreti per promuovere l`occupazione e i consumi, la situazione non può cambiare in positivo”. Così il segretario generale dell`Ugl, Giovanni Centrella, commenta le stime diffuse dai due istituti di statistica, evidenziando come “non vogliamo essere uccelli del malaugurio, ma realistici: continuiamo ad essere convinti che l`attuazione della riforma del Lavoro, entrata in vigore a luglio, di certo non può portare miglioramenti, perché indebolisce tutele fondamentali, come l`articolo 18, e non elimina i difetti strutturali del nostro mondo del Lavoro quali la precarietà, sempre più dilagante, e l`esclusione delle categorie più deboli, giovani e donne, soprattutto del Mezzogiorno”.
“Allo stesso tempo – aggiunge il sindacalista – le famiglie italiane non potranno che continuare a stringere la cinghia e, quindi, a ridurre al minimo le spese, anche per i beni di prima necessità, se non verranno attuate misure volte a snellire il sistema fiscale: la detassazione delle buste paga, una riforma orientata a colpire i grandi patrimoni, interventi per calmierare le accise e contrastare la speculazione che contribuisce all`inaccettabile aumento dei prezzi dei carburanti, una vera politica energetica per l`approvvigionamento del Paese, ormai improcrastinabile come dimostra anche la vertenza Carbosulcis”. (LF)
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