Dei 505.000 posti di lavoro persi in Italia dall’inizio della crisi, tra il 2008 e il 2012, il 60% ha riguardato il Mezzogiorno (piu’ di 300.000). A renderlo noto il rapporto “La crisi sociale del Mezzogiorno” realizzato dal Censis, secondo il quale al Sud un terzo dei giovani tra i 15 e i 29 anni non riesce a trovare un lavoro, mentre la media italiana del tasso di disoccupazione giovanile e’ al 25%, la disoccupazione femminile e’ del 19% contro un valore medio nazionale dell’11%. I disoccupati con laurea sono in Italia il 6,7% a fronte del 10% nel Mezzogiorno. “Il Sud – spiega il Censis – paga la parte piu’ cospicua di un costo gia’ insopportabile per il Paese e si conferma come un territorio di emarginazione di alcune categorie sociali, come i giovani e le donne”. Tra il 2007 e il 2011, inoltre, gli occupati nell’industria meridionale si sono ridotti del 15,5% (con una perdita di oltre 147.000 unita’) a fronte di una flessione del 5,5% nel Centro-Nord. Oltre 7.600 imprese manifatturiere del Mezzogiorno (su un totale di 137.000 aziende) sono uscite dal mercato tra il 2009 e il 2012, con una flessione del 5,1% e punte superiori al 6% in Puglia e Campania.
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