Il conflitto in Ucraina, il caro energia e la scarsità di materiale hanno gettato non poche incertezze sul futuro, ma siamo comunque arrivati a un rinnovo nel quale abbiamo sostanzialmente ottenuto tutto quello che avevamo chiesto. Così Claudio Sottile, segretario nazionale della Filca, il sindacato delle costruzioni della Cisl, racconta le trattative per il rinnovo del contratto dell’industria del cemento. L’intesa, spiega, contiene importanti novità sul fronte della bilateralità e dell’inquadramento, e un significativo aumento salariale.
Sottile partiamo dagli ultimi fatti di cronaca, le turbolenze geopolitiche possono avere delle ripercussioni sul comparto?
La stesura della piattaforma è avvenuta in un momento nel quale non c’era ancora il conflitto, e il caro energia e la scarsità di materiale non mordevano come adesso. Tutto il settore dell’edilizia era al centro della ripresa grazie al Pnrr e al super bonus. Oggi lo scenario è mutato. Le costruzioni restano comunque centrali per l’intera economia, ma le incertezze sono maggiori. Proprio per far fronte alle nuove condizioni, abbiamo dovuto alleggerire il contratto, rimodulando nel tempo l’attuazione di alcuni istituti, pur avendo portato a casa sostanzialmente tutto ciò che avevamo richiesto alla controparte. Nonostante le difficoltà che si sono presentate in corso d’opera, in poco più di due mesi abbiamo ottenuto un risultato importante dalla scadenza del precedente contratto del 31 dicembre, e aperto la strada per altri rinnovi, come quello dei laterizi.
La questione energia come potrà incidere?
Il comparto non si deve confrontare unicamente con l’impennata dei beni energetici, ma anche con la questione della transizione ecologica. L’industria del cemento è altamente energivora. In Italia usiamo solo il 20% dei combustibili non tradizionali, rispetto al 50% di altri paesi europei. Questo ci pone in una posizione di rincorsa anche nel rispettare l’abbattimento delle emissioni di Co2 del 55% per il 2030. Bisogna poi anche fare i conti, sul piano della concorrenza, con quei paesi, dai quali importiamo cemento, come Marocco o Turchia, che non solo hanno un costo del lavoro inferiore al nostro, ma non sono tenuti neanche al rispetto dei vincoli ambientali. Nei loro confronti l’Unione europea ha intenzione di introdurre dal 2026 un sistema denominato CBAM, Carbon Border Adjustment Mechanism, che non è altro che una sorta di dazio sulle emissioni.
Temete che ci possano essere dei contraccolpi per l’occupazione?
L’edilizia, e il comparto del cemento, vengono da un decennio di grande sofferenza, iniziato con la crisi del 2008, che ha portato una riduzione degli addetti, della produzione e del numero di aziende. Nel 2019 si era intravista una ripresa, bloccata dal covid, e ora bisogna fare i conti con l’insicurezza data dal quadro geopolitico. Il settore, purtroppo, ha già dato molto da questo punto di vista, e un’ulteriore fase di crisi non sarebbe sopportabile.
Venendo al rinnovo, quali sono i contenuti salienti?
Il contratto guarda al futuro, ed è il risultato di un sistema di relazioni industriali partecipativo e incentrato sul dialogo tra le parti. Nell’intesa abbiamo previsto un rafforzamento della bilateralità, per lo sviluppo del settore, attraverso il rafforzamento e l’allargamento dell’occupazione, guardando anche ai green jobs, e quindi alle nuove tecnologie della transizione ecologica, che richiedono una specifica formazione continua. In quest’ottica abbiamo messo mano anche all’inquadramento. Questo rinnovo svolge maggiormente una funzione manutentiva, andando a eliminare figure professionali ormai obsolete. Ma nei prossimi tre anni una commissione, che si riunirà trimestralmente, avrà il compito di ridefinire gli inquadramenti professionali in vista del prossimo rinnovo. Sul versante salariale, l’aumento sarà di 119 euro a parametro 140, dove c’è maggiore densità di addetti, e la percentuale economica per i turni diurni, che era ferma dal 1974, è salita dal 5 al 6%. C’è stato, inoltre, un rafforzamento della sanità e della previdenza integrativa, ogni 28 aprile sarà dedicato alla salute e alla sicurezza, e sono state introdotte specifiche tutele per le donne vittime di abusi sui luoghi di lavoro.
Tommaso Nutarelli