“Martedì sera è stato firmato uno storico accordo interconfederale che rimargina la ferita del 2009 quando la Cgil non sottoscrisse l’intesa sul nuovo modello contrattuale”. Lo afferma il presidente di Federmeccanica, Pier Luigi Ceccardi, parlando all’assemblea annuale: “Oggi non possiamo che dirci soddisfatti”.
“Questo accordo costituisce un passo avanti fondamentale – aggiunge – per dare al nostro sistema contrattuale quelle regole che fino ad ora sono mancate e che ora ci consentono di avere dei criteri certi per la definizione dei contratti aziendali e anche maggiori certezze circa il loro rispetto da parte di tutti”. Ceccardi ha detto di non condividere la lettera inviata da Sergio Marchionne a Emma Marcegaglia, ma è fiducioso sul fatto che la situazione con Fiat “possa rientrare”. “non condivido la lettera – dice – ma avrà vigore dal primo gennaio 2012 e in questi sei mesi lavoreremo perché la lettera possa rientrare. Sarei molto sereno e tranquillo”.
Sempre sul caso Fiat ha detto che “confidiamo nelle buone ragioni della Fiat e nel fatto ché il giudice considererà i fatti di casa certamente codice alla mano, ma anche valutando le possibili conseguenze sociali ed economiche della sua decisione”.
Ceccardi fa riferimento anche alle cause dei metalmeccanici della Cgil contro l’applicazione del contratto nazionale 2009, da essi non sottoscritto. “Nonostante – prosegue – fossero state minacciate migliaia di cause, i ricorsi in sede legale hanno riguardato 18 imprese, attivato 12 procedimenti (a Modena sono stati accorpati 7 ricorsi) e, fino ad ora, abbiamo avuto 9 pronunce giudiziali. Il loro esito non può certo definirsi entusiasmante per chi le ha promosse”. Secondo Ceccardi, “l’esperienza fatta dovrebbe insegnare a tutti che le aule dei tribunali non possono costituirsi ai tavoli di trattativa e che le soluzioni a problema di natura sindacale non possono che essere trovate nel negoziato”. Il presidente di Federmeccanica evidenzia, inoltre, “la radicalità di alcune posizioni sostenute dalla dirigenza Fiom”, e sostiene che le tute blu della Cgil abbiano “mietuto successi sul piano mediatico, nel quale hanno mostrato grande abilità”. Una impostazione, dice, che sta “conducendo la Fiom in un vicolo cieco per quanto attiene al suo mestiere di organizzazione sindacale”.
Parlando poi della possibilità di una legge retroattiva sui contratti sostiene che “le leggi le fa il Parlamento, io faccio le trattative sindacali” Ceccardi ha detto di non sapere se l’ipotesi sia corretta, sottolineando che le leggi spettano al Parlamento. (LF)
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