Federmeccanica e Assistal “si sono assunti una responsabilità grave: dopo otto mesi di trattativa hanno presentato una controproposta che non riconosceva la piattaforma dei lavoratori. Questo ha determinato una rottura del confronto”. Così il leader della Fiom, Michele De Palma, prima dell’assemblea dei delegati di Fim, Fiom e Uilm della Lombardia convocata a pochi giorni dallo sciopero di 8 ore del settore metalmeccanico, in programma il 15 gennaio, a sostegno della vertenza per il rinnovo contrattuale.
“Noi vogliamo rinnovare il contratto nazionale perché pensiamo sia lo strumento per rilanciare la centralità dell’industria del Paese – ha detto -. Senza i metalmeccanici non c’è futuro industriale nel nostro Paese. Nel corso di questi anni le imprese hanno fatto profitti; l’80% è finito in redistribuzioni a manager e azionisti e non a lavoratori e investimenti. La nostra piattaforma serve per dare dignità al lavoro. Federmeccanica e Assistal vogliono cancellare il modello contrattuale, riportando le lancette dell’orologio al passato. Se continua così – ha avvertito – lo scontro aumenterà: o sono in grado di riaprire la trattativa sulla base della nostra piattaforma o è evidente che la situazione di stabilità della produzione industriale è una loro responsabilità”.
Insomma, tra Federmeccanica-Assistal e i sindacati “c’è una distanza su tutti i fronti”, come sottolinea il leader della Fim, Ferdinando Uliano. “Sulla questione salariale non hanno fatto una proposta precisa rispetto alla nostra richiesta di aumento di 280 euro – ha dichiarato – dicono che dipende da come andrà l’inflazione. Questa non è una risposta e un punto di partenza. Sul fronte normativo hanno preso i titoli della nostra piattaforma e risposto in altra maniera. Rispetto alle nostre istanze non possono esserci risposte che vanno in un’altra direzione. Assolombarda è la massima responsabile rispetto a questa situazione”.