Il comune di Roma ha inviato un avviso di sfratto per la Casa internazionale delle donne dalla sede di via della Lungara. La struttura sarebbe stata raggiunta da un’ingiunzione per via raccomandata che dà alle realtà presenti 30 giorni di tempo per mettersi in regola con i canoni o abbandonare il luogo.
Alla base dello sfratto ci sarebbe un debito pregresso di circa 150mila euro ai prezzi di mercato, come prevede la delibera 140 dell’ex sindaco Marino per gli immobili del Patrimonio comunale. Ma l’amministrazione Raggi non avrebbe tenuto in considerazione il lavoro di promozione sociale del network al femminile su oltre 40 associazioni più Unione donne italiane, consultorio e centro antiviolenza che co-gestiscono la struttura senza scopo di lucro di lucro dal 1992.
“Lo sfratto della Casa internazionale delle donne è un’ennesima violenza sulle donne. A Roma la casa è punto di riferimento, di accoglienza, e di orientamento per le donne in difficoltà ed è inoltre punto di incontro di culture, di idee, di valorizzazione e rispetto delle differenze. Negli anni ha acquisito un grande ruolo sociale offrendo servizi sociosanitari, legali e di orientamento al lavoro ”. È quanto afferma in una nota il Coordinamento delle donne della Cgil di Roma e del Lazio.
“Due donne – continua la nota -, la sindaca Raggi e l’assessora Baldassarre, rigettano gli accordi fatto con il sindaco Marino rispetto al debito pregresso e invece di cercare soluzioni danno corso allo sfratto. Siamo con tutte coloro che si impegneranno per salvare la casa.
“Siamo certe che il 25 novembre sarà fondamentale presidiare la “nostra casa” – conclude la nota – con un’azione simbolica che sarà l’inizio di una lotta per respingere quello sfratto e trovare una soluzione affinché quel luogo continui a essere il punto di riferimento per le donne che é stato in questi anni”.
E.M.