A sorpresa Carlos Tavares rassegna le sue dimissioni dal ruolo di amministratore delegato di Stellantis. Il consiglio di amministrazione ha accettato le dimissioni del manager in carica con effetto immediato. Il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente è già in corso, gestito da un comitato speciale del consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. Un annuncio che arriva al climax della profonda crisi che sta attraversando il settore dell’automotive e in particolare del gruppo nato dalla fusione nel 2021 tra Psa e Fca portato a battesimo dallo stesso Tavares, con le azioni in perdita del 38% in un anno e gli utili crollati del 27% a causa del crollo delle vendite.
Nel frattempo, riferisce Stellantis, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann. Stellantis conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell`intero anno 2024. Il senior independent director di Stellantis, Henri de Castries, ha commentato: “Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il consiglio e il ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il consiglio e il ceo alla decisione di oggi”.
“Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore”, ha dichiarato il presidente di Stellantis, John Elkann, che ha tempestivamente informato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo comitato esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell`interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders”. Sebbene espressa già la volontà di non proseguire al termine del mandato, il manager avrebbe dovuto mantenere la carica di amministratore delegato fino al 2026.
Immediata la reazione dei sindacati, che proprio lo scorso 18 ottobre si sono riuniti in sciopero con una manifestazione nazionale del settore auto per sollecitare un intervento del governo italiano a fronte della crisi del settore in Italia. “Tavares si è dimesso. I lavoratori italiani rimangono. E noi vogliono un piano industriale e occupazionale subito”, scrive Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil.
Per Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, le dimissioni di Tavares “rappresentano un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano. Ora, più che mai, diventa fondamentale individuare rapidamente un nuovo amministratore delegato che possa rispondere positivamente alle istanze da noi poste e che possa in tempi brevi aprire con noi il confronto necessario per rispondere positivamente alle nostre richieste”.
Anche per il leader della Uilm, Rocco Palombella, la priorità è la nomina “nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato rispetto agli impegni occupazionali, produttivi e industriali nel nostro Paese. Il nuovo Ad abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani. Riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso della Maserati. Per gestire la transizione serve responsabilità e tutela dell’occupazione e delle professionalità”.
A picco il titolo Stellantis che, dopo i primi minuti di scambio, presenta un calo del 6,3%.