Caos migranti dal nord al sud dell’Europa. Al confine tra Grecia e Macedonia circa 300 iracheni e siriani hanno cercato di forzare il valico di frontiera, per protestare contro il tetto massimo all’afflusso giornaliero dei rifugiati fissato dalle autorità macedoni. I migranti sono riusciti a forzare il cordone della polizia greca, occupando i binari della ferrovia: le forze dell’ordine macedoni sono subito intervenute facendo ricorso ai gas lacrimogeni. Poi hanno sigillato di nuovo la barriera metallica buttata giù dai migranti.
La Macedonia si è accodata alla decisione adottata da numerosi governi balcanici di limitare a circa 580 il numero massimo giornaliero di migranti in entrata sul proprio territorio. Le autorità di Skpoje avevano autorizzato questa notte il passaggio di circa 300 persone, per poi richiudere immediatamente la frontiera.
In parallelo, in Francia oggi e’ iniziato lo smantellamento della ormai celeberrima ‘’giungla’’ di Calais, immortalata dai reportage dei media di tutto il mondo. Dietro un fitto cordone di polizia, gli operai inviati dal governo francese hanno cominciato a smantellare una parte della baraccopoli sulle sponde della Manica, ma l’incendio di alcune baracche ha dato il via al lancio di oggetti contro la polizia da parte di migranti e attivisti “no border”. Secondo la prefettura sono state circa 150 le persone coinvolte nella protesta, alla quale la polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni.
La parte della bidonville che viene abbattuta ospita dagli 800 ai mille migranti, secondo la prefettura, 3.450 secondo le associazioni per i diritti umani.
I migranti in arrivo soprattutto da Siria, Afghanistan e Sudan, passano dalla “giungla” nella speranza di approfittare di un passaggio su un camion per passare la Manica e raggiungere la Gran Bretagna. Ma la ferrea resistenza di Londra ha fin qui impedito il passaggio, col risultato di affollare sempre di piu’ la bidonville, rendendo sempre piu’ difficile la coabitazione con gli abitanti di Calais. Si moltiplicano di conseguenza anche le manifestazioni pro e contro i migranti, che ogni volta rischiano di trasformarsi in battaglie.
Nel pieno delle divisioni e dei contrasti tra i Paesi dell’Ue sulla gestione dei migranti, e’ intervenuta oggi Angela Merkel: ‘’l’Unione europea –ha detto la Cancelliera- non puo’ permettere che la Grecia sprofondi nel caos”, ed ha inoltre difeso la decisione di aprire le frontiere tedesche ai migranti, malgrado un netto calo nella popolarità. Oltre un milione di persone sono arrivate in Germania lo scorso anno e hanno richiesto asilo politico, numeri che hanno creato dissenso verso il suo governo e portato a un’escalation dell’estremismo di destra. Fenomeno identico a quello che sta preoccupando anche la Francia, con l’impennata del Front National.
Merkel pero’ tiene duro, e non recede dalle sue politiche di accoglienza. Parlando all’emittente televisiva ARD, ha chiarito che non esiste un “Piano B” e che non cambierà opinione, ne’ la Germania limitera’ mai l’ingresso dei migranti. “Credete davvero –ha detto- che tutti i Paesi dell’euro che lo scorso anno hanno combattuto fino alla fine per tenere la Grecia nell’eurozona, e noi siamo stati i più rigorosi, possano ora permettere che la Grecia sprofondi nel caos?”. La risposta, tuttavia, la daranno presto le urne: nelle prossime settimane sono infatti previste le elezioni in tre Laender. Si vedrà se la posizione di Mutte Angela sarà condivisa anche dagli elettori.