Sull’articolo 8 della manovra è pronto il ricorso alla Consulta. Lo afferma Susanna Camusso, segretario della Cgil, intervistata da la Repubblica, a ventiquattro ore dallo sciopero indetto per protestare contro una manovra di “profondissima iniquità”, e in particolare proprio contro l’art.8, relativo alla ‘facilita di licenziamento, che violerebbe l’accordo tra le parti sociali”. “Ci sono evidenti profili di incostituzionalità – prosegue Camusso – Ricorreremo alla Corte Costituzionale appena possibile e tuteleremo i lavoratori i cui diritti dovessero esser messi in discussione da quella legge. Poi apriremo un conflitto in tutte le aziende e i territori, con scioperi dove si tenterà di applicarla. Il nostro sciopero di domani ha già salvato le pensioni, la tredicesima degli statali e le festività civili”. “Mai nella storia della Repubblica – prosegue Camusso – ci sono stati un governo e un ministro del Lavoro che avessero come scopo quello di abolire il contratto nazionale, lo Statuto dei lavoratori, i diritti dei lavoratori. È una vicenda che contrasteremo con tutti i mezzi”. Continueremo, aggiunge il segretario della Cgil, “a chiedere lo stralcio quando la discussione arriverà nell’Aula del Senato. Per noi è una norma inapplicabile. Ma d’altra parte un governo animato da uno spirito di vendetta non può fare scelte positive per il Paese”. Sull’eventuale discesa in campo di Alessandro Profumo Camusso chiude dicendo di pensare che non serva una rincorsa ad un papa stranierò, anche se è condivisibile la proposta sulla patrimoniale”. (LF)