Il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha confermato, nel corso del Direttivo iniziato oggi e che proseguirà anche domani, il giudizio positivo sull’ipotesi d’accordo raggiunta con Cisl, Uil e Confindustria il 28 giugno 2011. Ha ribadito inoltre l’importanza di cancellare l’articolo 8, “fortemente voluto dal ministro del Lavoro come reazione e negazione” dell’accordo di fine giugno.
Sull’effettiva esigibilità dell’accordo, il segretario generale ha evidenziato la necessità di trovare modalità che impegnino tutte le parti firmatarie ad applicare integralmente i contenuti dell’intesa.
La Cgil, ha detto Camusso, continuerà con le iniziative di protesta contro la manovra del governo, “ingiusta, depressiva e irresponsabile”. L’intenzione del sindacato è di proseguire con i presidi in occasione del voto alla Camera la prossima settimana, sostenere la mobilitazione delle Regioni e dei Comuni contro i tagli in arrivo. Nei prossimi meni, per dare continuità e visibilità alla mobilitazione, ci saranno tre grandi manifestazioni nazionali: quella promossa dalle categoria della Flc e Fp a Roma il 15 ottobre; quella dei pensionati Cgil tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre; quella di tutta la Confederazione entro la fine dell’anno che avrà al centro il tema del lavoro come unica alternativa contro la crisi e per la crescita. La Cgil non intende fermarsi solo alla mobilitazione di piazza. Infatti si sta preparando per presentare i ricorsi sui singoli punti della manovra, a cominciare dal contributo di solidarietà solo per i pubblici dipendenti. Un altro ricorso legale sarà quello relativo alle norme sul money transfer, la cosiddetta “tassa sulle rimesse”, ovvero il trasferimento monetario all’estero, modificato in modo peggiorativo verso i lavoratori immigrati che hanno bisogno di mandare i soldi all’estero. Altro punto di attacco della Cgil è quello relativo all’articolo 9 della manovra che “reintroduce dei veri e propri ghetti per le persone disabili e discriminazioni profonde e incivili”.
Francesca Romana Nesci