La Cgil si confronterà con i gruppi parlamentari provando a chiedere delle modifiche al decreto su lavoro e, in particolare, sulla nuova normativa relativa ai contratti a termine. Solo successivamente deciderà sul da farsi, eventualmente anche con una iniziativa di protesta. Lo ha sottolineato il leader della confederazione di corso d’Italia, Susanna Camusso, a margine del congresso della Cgil di Roma e del Lazio.
“Quel che avevamo da dire lo abbiamo già detto – ha affermato Camusso – non condividiamo quella ipotesi (contratti a termini, ndr). Ne discuteremo. Troveremo il modo di confrontarci in Parlamento, di provare a chiedere delle modifiche. Poi, man mano decideremo”.
A chi le faceva notare che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha già escluso l’ipotesi di un ritiro del decreto, Camusso ha così replicato: “Non è una notizia”.
Camusso: Renzi fa marcia indietro sulla precarietà, non ci siamo
Per il segretario generale della Cgil, le misure del governo su contratti a termine e apprendistato vanno nella direzione opposta a quella tante volte annunciata.