“Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, oggi in Sardegna, a Buggerru, per ricordare il primo sciopero generale d’Italia del 4 settembre 1904, in merito alla decisione annunciata ieri dal ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, di bloccare ancora il rinnovo dei salari degli statali.
“Bisogna decidere che cosa si vuol fare. Il Presidente del consiglio e il governo hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perché era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perché era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori. Ecco perché vorremmo coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all’impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni. Bisogna mettere al centro il tema della creazione di lavoro: se non si riparte da questo, dal fare investimenti, non possiamo uscire dalla recessione”, conclude Camusso