Buoni pasto invece di soldi contanti. E’ questa la proposta avanzata ai sindacati dall’ Inalca-Jbs, societa’ del Gruppo Cremonini, per risolvere il problema del rinnovo del contratto, scaduto da 14 mesi. Ma la Flai-Cgil modenese l’ha respinta al mittente: per i sindacalisti, infatti, si tratta solo di un escamotage per non pagare contributi previdenziali, riducendo cosi’ il costo del lavoro. «Il pagamento con queste modalità – spiega il sindacato – sarebbe il primo caso per un’azienda industriale di questa rilevanza e anche nel settore alimentare». Modalità che – continua il comunicato – contraddice anche i brillanti risultati economici del gruppo Cremonini a livello nazionale e internazionale. La protesta si riferisce in particolare al fatto che «l’ azienda ha deliberatamente allungato i tempi del confronto» sulla piattaforma sindacale presentata un anno fa, e «non applica nemmeno il contratto scaduto». Dopo uno sciopero di otto ore a gennaio, i rappresentanti dei lavoratori annunciano altre azioni di lotta
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