“La Cisl è del tutto contraria all’ ipotesi ventilata oggi dal Ministro Saccomanni di vendere le quote pubbliche di aziende come Eni, Enel, Finmeccanica e Poste che già da tempo sono nel mirino degli appetiti famelici e speculativi degli investitori stranieri”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
“Piuttosto che pensare di vendere ciò che di buono è rimasto nelle mani dello Stato italiano, il Governo ed il Ministro Saccomani dovrebbero non escludere di tagliare drasticamente le tasse a lavoratori e ai pensionati, di inasprire le pene per gli evasori, di vendere il patrimonio del demanio pubblico o le aziende municipalizzate, di ridurre i costi esorbitanti della politica e delle istituzioni centrali e locali e con essi gli sprechi, le inefficienze e le ruberie scandalose. Se c’è bisogno di fare cassa, – ha aggiunto – si vendano gli F35 o si riducano le missioni militari all’estero, piuttosto che mettere sul mercato quei pochi asset industriali e strategici del nostro paese come Eni, Enel, Finmeccanica o Poste, tutte aziende che vanno invece rafforzate sul piano degli investimenti, aprendo la governance ai fondi pensioni dei lavoratori per dare anche più stabilità finanziaria a queste aziende. Bisogna vendere tutto quello è superfluo non ciò che porta al nostro paese ancora ricchezza e prestigio internazionale”.