“Sulla questione Ilva, dobbiamo ridurre l’impatto che si avrà a causa della ristrutturazione che dovrà contrarre la produzione e dovrà mettere in cassa integrazione più persone. Secondo noi, va fatta una ridistribuzione del lavoro, cioè si può lavorare meno ma lavorare tutti e soprattutto far partecipare gli stessi lavoratori nelle vicende di ristrutturazione e di bonifica”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in occasione dell’incontro che si terrà nel pomeriggio al ministero del Lavoro sulla cassa integrazione straordinaria.
Insomma “non siamo tanto d’accordo sul fermare la produzione per la metà dei lavoratori, rendendoli così non operativi. L’azienda chiede la cassa integrazione subito per più di 2mila persone, sino ad arrivare progressivamente a un numero utile per l’azienda stessa per ristrutturare. Bisognerebbe invece utilizzare al massimo le persone disponibili. Riutilizzo delle persone per la ristrutturazione dell’intera azienda e una riduzione delle ore di lavoro per consentire a tutti di lavorare”, ha aggiunto. Alla lunga, secondo il leader della Cisl, “il nostro sistema previdenziale non reggerà a lungo questo ricorso sempre più massiccio alla cassa integrazione. Le famiglie senza reddito sono sia un fatto gravissimo di ingiustizia sociale che un evento che colpisce l’economia, riducendo ancor di più i già bassi consumi, e alla lunga si rischia il collasso finanziario”. (FRN)
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu