“Non si deve drammatizzare, ma la crisi è grave”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, questa mattina durante la presentazione del 7 rapporto Cisl sullo stato dell’Industria italiana. Bonanni ha ricordato come solo un terzo delle imprese abbia saputo reagire tempestivamente alla crisi economica. Il sindacalista ha chiesto al governo di elaborare un piano concentrato su tre punti: minor costi energetici, detassazione dei salari dei lavoratori dipendenti e miglioramento delle infrastrutture. Per il sindacalista proprio l’alto costo dell’energia e dei salari, così come la carenza di infrastrutture sono le cause per cui molte multinazionali stanno lasciando il paese per investire altrove. Per trovare le risorse per questo piano la Cisl propone di rafforzare la lotta contro l’evasione fiscale, di aumentare la tassazione sui grandi patrimoni e di incrementare la lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione. Riguardo al dibattito politico di questi ultimi giorni sull’eventualità di un governo “di salute pubblica” Bonanni ha detto che “non servirebbe a nulla se non affrontasse questi temi”. Parlando invece della manovra correttiva richiesta dalla Ue per stabilizzare i conti pubblici dopo la crisi dell’Euro di questi giorni, il segretario della Cisl ha sostenuto che un congelamento dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego è possibile “solamente se il governi darà qualcosa in cambio ai lavoratori”, in caso contrario la Cisl si opporrà vigorosamente. Bonanni ha poi polemizzato con la Fiom sul piano industriale della Fiat, sostenendo che sarebbe irresponsabile opporsi a un piano che, oltre a portare investimenti, riporta in Italia la produzione della Panda che era stata spostata in Polonia. Infine il sindacalista propone una riunione sul Mezzogiorno e si dice d’accordo con Confindustria sul conteso economico e sugli investimenti sulla mobilità. (LF)
Cisl, in due anni persi 350mila posti di lavoro
Presentato questa mattina il settimo 'Rapporto Industria' della Cisl.