“Il sindacato ammicca ai populisti che vogliono spendere ancora di più e dimenticare i vincoli di bilancio”, ma “dovrebbero sapere che i populismi hanno sempre portato alla distruzione dei corpi intermedi, quali i sindacati stessi sono”. Cosi’ Tito Boeri, presidente Inps, nel corso della conferenza stampa indetta oggi presso la casa editrice Laterza per presentare il programma del Festival dell’economia di Trento, quest’anno dedicato al tema Lavoro e tecnologia.
“Il sindacato nostrano -ha detto ancora Boeri- mostra sempre più attenzione a ciò che è fuori dal mondo del lavoro anziché a ciò che è dentro, e che pure mostra tanti problemi. Vedo degli ammiccamenti a chi propone di spendere ancora di più, dimenticando i vincoli di bilancio. Ma i sindacati dovrebbero sapere che i populismi hanno sempre portato alla distruzione dei corpi intermedi, quali loro sono”
Il duro giudizio sul sindacato, ha spiegato Boeri, deriva dalla lettura di “alcune interviste entusiaste su certe tesi”. Che invece occorrerebbe respingere, dichiarando guerra al “negazionismo” di “chi propone la flat tax con un debito pubblico insostenibile, chi dice che rispettare i vincoli di bilancio significa sostenere le elite corrotte, chi dice di ridurre il debito aumentando la spesa pubblica, chi sceglie sempre ciò che è più semplice negando che esistano situazioni che invece sono complesse”. “Se tutto fosse facile, l’Italia non sarebbe ancora nella situazione difficile in cui è”, ha chiosato. “Questa è la dimostrazione che non tutto è semplice”.
Quanto alle misure anti povertà e il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, il presidente Inps ha ricordato che l’attuale reddito di inclusione (Rei) “è ancora parziale, sottofinanziato, ma va nella direzione giusta”, e andrebbe quindi potenziato: “C’è bisogno di dare aiuto in modo continuativo ai “perdenti duraturi”, – ha spiegato – a certe persone che perdono lavoro tra i 45 ai 50 anni, lontani dalla pensione e che difficilmente hanno un mercato del lavoro che li accolga. Chiaramente un sistema di assistenza sociale, un reddito minimo ha questa funzione. Per fortuna noi abbiamo posto un rimedio con il Rei, ancora uno strumento parziale e sottosviluppato ma va nella direzione giusta”.
Secondo Boeri, in ogni caso, oggi i sistemi di protezione sociale non sono in grado di gestire i nuovi problemi “distributivi” che il progresso tecnologico porta con sé. “Sono stati introdotti con l’obiettivo di contenere i costi sociali delle fluttuazioni cicliche, ma non sembrano oggi in grado di affrontare problemi strutturali di lungo periodo, come quelli legati al futuro di chi di colpo ha visto il proprio capitale umano deprezzarsi grandemente. Non sono oggi in grado di coprire le nuove forme del lavoro dipendente, che spesso si traveste da lavoro autonomo, come in molta dell’economia dei lavoretti nata utilizzando le piattaforme digitali”. E ha fatto l’esempio degli ormai celebri fattorini che consegnano il cibo a domicilio per pochi euro all’ora e che secondo una recente sentenza del tribunale di Torino “non possono essere considerati lavoratori subordinati”.