L’Ugl Terziario ha presentato la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale del Turismo, in anticipo rispetto alla scadenza prevista per il prossimo anno.
Giancarlo Bergamo, segretario generale dell’Ugl Terziario, gli altri sindacati ancora non hanno presentato la piattaforma, perché avete anticipato i tempi?
Abbiamo pensato, visto la profonda crisi, che fosse indispensabile dare una risposta veloce ai lavoratori.
Come va il settore?
Ha risentito della crisi. In particolar modo preoccupa il settore termale che non ha saputo rinnovarsi e fare gli investimenti necessari. In questo ambito bisogna segnalare la situazione dei lavoratori delle terme dei Colli Euganei che godevano fino a oggi di una clausola che permetteva loro di avere contratti a tempo indeterminato anche se erano stagionali. Durante i mesi di chiusura degli alberghi era l’Inps che interveniva. Ora con la riforma del mercato del lavoro non è più possibile.
Quali sono i punti centrali della piattaforma?
Chiediamo che i lavoratori esternalizzati che lavorano per cooperative o società private godano anch’essi del contratto nazionale del turismo.
Ma non temete che gli imprenditori vi dicano che hanno esternalizzato proprio per ridurre i costi?
Comprendiamo il problema, ma questi lavoratori oggi non sono tutelati. Per esempio, se una struttura viene venduta i lavoratori possono essere sostituiti dai nuovi proprietari. L’importante è trovare un modo per garantire meno precarietà ai dipendenti. La forma non importa. Un’idea potrebbe essere chiedere allo stato di aiutare, attraverso incentivi e detassazioni, quegli imprenditori che assumono con il contratto del turismo.
Cosa prevedete sull’Aspi appena istituita dalla riforma Fornero?
La legge prevede che il sussidio sia dato dall’Inps che riceve delle risorse dal fondo di solidarietà del settore e li integra. Noi chiediamo che l’Inps riceva tali somme da un nuovo fondo che si occupi solamente dell’Aspi. Lo chiediamo per due motivi. Il primo è che noi non siamo presenti nel fondo di solidarietà di settore e quindi non possiamo controllare come i soldi dei nostri iscritti siano spesi. Il secondo è che il fondo si occupa anche di altre attività, come la formazione, e noi vogliamo essere sicuri che le quote pagate da lavoratori e imprenditori finanzino solamente l’Aspi.
Altri punti?
Tra l’altro proponiamo il pieno funzionamento della commissione pari opportunità. Ancora modifiche alla scala parametrale e al sistema di classificazione che non ha più la capacità di rappresentare tutti i lavoratori.
Sulla parte salariale?
Chiediamo l’applicazione dell’Ipca e una maggiore attenzione alla contrattazione di secondo livello, attraverso la definizione di accordi territoriali o aziendali.
Si parla molto di integrazioni tra contratti nazionali. Il settore del turismo ne ha due. Pensate che sia giusto unificarli?
E’ uno dei punti della nostra piattaforma. Avere due contratti è anacronistico.
Luca Fortis