L’ultimo tavolo sulla vertenza Ast si è aperto ieri pomeriggio ed è proseguito per oltre dodici ore consecutive, fino alle cinque di questa mattina. Le prossime date sono già state decise: domattina, alle nove, e martedì prossimo, come ultima spiaggia per raggiungere l’intesa che riguarda il destino dello stabilimento di Terni. Il Diario del lavoro fa il punto con Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, reduce dalla lunga nottata dell’acciaio.
Bentivogli, nell’incontro di questa notte sono stati fatti passi in avanti?
L’incontro era iniziato molto bene, ma col trascorrere delle ore, come da copione, l’ad di Ast, Lucia Morselli, ha iniziato a mettere in campo la tattica negoziale del “gambero”, retrocedendo gradualmente su alcune posizioni inizialmente avanzate, quasi a spingerci a rompere nuovamente le trattative. Grazie al nostro buonsenso e spirito produttivo, però, è stato possibile consolidare i passi in avanti, dai quali ripartiremo nell’incontro di domani.
Come valuta l’offerta aziendale da 80 mila euro per l’uscita incentivata volontaria?
L’azienda ha deciso di mettere in campo questa offerta perché costretta dal nostro rifiuto anche solo a discutere sui licenziamenti. Finora sono già oltre 200 i lavoratori che hanno accettato l’uscita volontaria.
Quali sono i nodi che restano ancora da sciogliere?
I nodi ancora aperti sono principalmente tre. Il primo riguarda la clausola del piano aziendale che prevede un automatismo dei licenziamenti qualora non si arrivasse a quota 290 delle uscite volontarie incentivate; clausola che rifiutiamo in toto. Il secondo riguarda la decisione di Ast di cancellare interamente il salario di secondo livello, mentre noi vogliamo la conferma delle maggiorazioni, del salario domenicale e di buona parte del resto del salario integrativo. L’ultimo nodo riguarda i lavoratori dell’indotto, per i quali chiediamo una clausola sociale a salvaguardia del loro posto di lavoro: ci sembra assurdo che i dipendenti della Ilserv, così come di tutte le altre ditte appaltanti, debbano pagare per una situazione di cui non hanno alcuna responsabilità. Speriamo, quindi, che nelle prossime ore arrivino dalla Germania notizie positive sul loro futuro.
Che previsioni fa sul risultato finale di questo combattutissimo confronto? E’ ottimista o pessimista?
La vertenza e la mobilitazione durano ormai da 4 mesi, ed è dura fare previsioni. È però indubbio che sono stati fatti molti passi in avanti, e che faremo di tutto per arrivare a un’intesa, continuando a mettere in prima linea il nostro senso di responsabilità. Ma l’azienda deve fare altrettanto, anche se Morselli, come confermato con l’atteggiamento adottato nel corso di questa notte, troppe volte ha fatto ricorso a una condotta provocatoria e antagonista, che trae nutrimento soltanto dallo scontro con il sindacato.
Fabiana Palombo