Alle dichiarazioni forti del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano di fare ricorso alla Corte d’Assise di Taranto per sequestrare l’impianto risponde il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. Secondo il leader del sindacato dei metalmeccanici fermare un impianto dove lavorano ventimila persone “aggiunge solo altri problemi”.
“Nel giorno del saluto a Giacomo Campo – dichiara Bentivogli in una nota stampa – le parole del Governatore Michele Emiliano sono quanto mai inopportune. A dirlo siamo noi della Fim Cisl che da tempo lamentiamo i limiti della gestione commissariale e il degrado di conduzione dello stabilimento. Bisogna andare indietro di molti decenni per trovare un periodo con così tanti incidenti in Ilva. Ma fermare lo stabilimento, come chiede il Governatore della Puglia, aggiunge solo altri problemi. Dovrebbe sapere che un impianto siderurgico a ciclo integrale non si ferma dalla mattina alla sera – continua Bentivogli – e mi chiedo, quale sarà il reddito di oltre 20.000 persone con produzione ferma? Quali bonifiche? Abbiamo già vissuto Bagnoli, chiusa nel ’98 e ancora bonificata solo per 1/3.”
“Serve che ognuno faccia la sua parte e lo faccia presto – sostiene il leader della Fim. Anche per quello che compete alla Regione (monitoraggi, interventi periodici, sorveglianza sanitaria) è sicuro, Emiliano, che la Regione sia a posto? La Regione sostiene che “da oggi eserciterà tutte le sue prerogative”. E perché non da ieri? Serviva l’ennesimo morto sul lavoro? L’Aia è stata sottoscritta dalla Regione Puglia. Bene, portiamola a compimento al più presto insieme alla messa in sicurezza di tutto l’impianto. Prima usciamo dalla gestione commissariale riassicurando una gestione industriale responsabile e più sicurezza e salute saranno garantite alle persone. Giacomo teneva al suo lavoro, sulla sua riconferma a tempo indeterminato stava costruendo la sua vita. Spetta anche alle istituzioni – conclude Bentivogli – garantire che tutto il lavoro sia sicuro e salubre”.