L’Italia ha compiuto progressi solo parziali o “limitati” sulle riforme strutturali raccomandate dall’Unione europea. Lo rileva la Banca centrale europea, che nel suo ultimo bollettino mensile pubblica una tabella riassuntiva sull’attuazione delle raccomandazioni per Paese approvate nel 2013, basata sulle valutazioni della Commissione Ue.
All’Italia erano state avanzate 6 diverse raccomandazioni e a nessuna di queste è stata data piena attuazione. Anche nella colonna riservata ai “progressi notevoli” l’Italia sta a zero.
Nella tavola elaborata dall’Eurotower, viene invece riconosciuta una singola attuazione nella colonna “qualche progresso” e altre 5 in quella “progressi limitati”. Almeno la Penisola ha evitato l’ultima colonna, quella del “nessun progresso”.
Il tutto mentre secondo la Bce “la letteratura sulle riforme strutturali dimostra che queste ultime possono recare grandi vantaggi, soprattutto nelle economie più rigide”. Giusto ieri il presidente Mario Draghi ha lanciato la proposta di creare una governance europea sulle riforme strutturali, sulla falsariga di quella che c’è già per i conti pubblici.
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Più nello specifico,nel riquadro di analisi, pubblicato nel bollettino mensile la Bce, si avverte che “occorrono maggiori interventi di deregolamentazione nei mercati dei beni e servizi, dove l’azione riformatrice è stata debole negli ultimi anni, oltre a misure aggiuntive per il mercato del lavoro, che concorrerebbero a un calo della disoccupazione strutturale”.
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