Prestiti bancari più facili a imprese e famiglie in Italia, mentre in generale nell’area euro si sono ammorbiditi i criteri di erogazione sulle imprese ma si sono inaspriti quelli sui mutui per l’acquisto di casa. Lo riporta la Banca centrale europea con la sua consueta indagine, relativa al terzo trimestre e basata su interviste a istituti di credito condotte tra il 15 e il 30 dicembre scorsi.
In pratica, la Bce “conta” le banche che riferiscono inasprimento sulle condizioni di erogazione dei prestiti e quelle che invece riportano l’opposto, e in base a questi conteggi elabora una “quota netta di inasprimento” sui vari canali del credito.
Ebbene, nel terzo trimestre le banche hanno complessivamente riferito un allentamento dei criteri sui prestiti alle imprese, con la quota di inasprimento netta scesa al meno 4 per cento, dal meno 3 per cento dei tre mesi precedenti. Significa che prevalgono le banche che concedono finanziamenti con più facilità e questa prevalenza si è leggermente accentuata.
Nel rapporto, la Bce riferisce di “miglioramenti in Italia, stabilità in Germania, Spana e Olanda e inasprimenti in Francia”.
Sul credito alle famiglie di Eurolandia, invece si è registrato un inasprimento dei criteri di concessioni di muti per l’acquisto di immobili. In questo caso la quota netta è tornata positiva al 5 per cento, dal meno 9 per cento dei tre mesi precedenti. “Nei maggiori paesi – precisa la Bce – l’inasprimento sui mutui è trainato dall’Olanda e, in misura minore da Germania e Francia. In Italia e Spagna gli standard si sono invece ammorbiditi”.
Per i mesi a venire le banche si attendono ulteriori ammorbidimenti sul credito alle imprese e una stabilità su quello alle famiglie. Va rilevato che secondo l’inchiesta ad oggi sempre le imprese sono quelle che sembrano aver avuto i maggiori effetti positivi sul credito dalla manovra di quantitative easing avviata nel marzo scorso dalla Bce.