“Dispiace il fatto che il governo si sia quasi approfittato della situazione d’emergenza determinata anche dal terremoto in Emilia per chiedere la fiducia al Ddl lavoro”. Questa la denuncia di Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil, che questa mattina ha partecipato a Roma al presidio in piazza Vidoni per protestare contro la fiducia al Ddl lavoro.Noi lanciamo un appello alle forze politiche e al Parlamento affinché si valuti attentamente cosa si sta facendo. “Ci sono buoni motivi per ripensarci – ha spiegato Barbi – perché oltre agli arretramenti evidenti che sono contenuti nel testo su cui è stata posta la fiducia, si deve tenere conto che è cambiato tutto il contesto in cui questa legge si inserisce. Da quando è partita la discussione a oggi, molte cose sono cambiate in Europa: l’asse Merkel-Sarkozy è sicuramente superato e ora si tratta di costruire delle alternative alle politiche europee fin qui scelte”.
“La crisi e la recessione che continuano e ora il dramma del terremoto – dice ancora Barbi – impongono una svolta, un profondo cambiamento delle politiche anche in vista del Consiglio d’Europa di fine giugno che dovrà prendere decisioni cruciali”.
“Per questo per noi è sbagliato proseguire sulla strada del Ddl lavoro – conclude Barbi – un testo che si prospetta come un corpo legislativo frutto di compromessi, un pasticcio inestricabile, un groviglio legislativo che non risolve alcuni problemi e peggiora la situazione in molti punti: non c’è una riduzione reale delle forme di precarietà e già questo rende inverosimile pensare all’apprendistato come asse centrale dell’accesso al lavoro; ma anche sulle tutele dai licenziamenti illegittimi solo l’opposizione della Cgil ha permesso di non aprire la strada totalmente ai licenziamenti facili. In ogni caso è certo che questo provvedimento aprirà un contenzioso legale infinito e quello che è più grave è che permetterà (nel combinato disposto con le riforma delle pensioni) alle imprese di ricorrere a una valanga di espulsioni dai luoghi di lavoro. Avremo una moltiplicazione biblica degli esodati”. (LF)
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