Nel consueto rapporto sulla stabilità finanziaria, la Banca d’Italia rileva che con la ripresa economica e i bassi tassi di interesse, in Italia migliora la capacità delle famiglie e delle imprese di rimborsare i debiti, osservando inoltre come i tassi di insolvenza siano tornati ai livelli prevalenti a metà dello scorso decennio.
“La quota delle famiglie finanziariamente vulnerabili rimane contenuta, quella delle imprese è in calo; per entrambi i settori – si legge nel comunicato – l’impatto di un rialzo dei tassi di interesse sarebbe limitato. Anche la ripresa del mercato immobiliare si consolida, riducendo i rischi per il sistema finanziario”.
Questo mentre a livello globale i rischi si riducono, anche se l’incertezza resta alta. Secondo Bankitalia la crescita mondiale riduce i rischi per la stabilità finanziaria, ma resta l’incognita sulle politiche economiche.
“I tempi e le modalità di attuazione dell’annunciata espansione fiscale negli Stati Uniti non sono ancora noti. Rischi potrebbero derivare dall’adozione e dalla diffusione di misure di restrizione commerciale. Una brusca correzione della rapida espansione del credito in Cina – prosegue lo studio – potrebbe riflettersi sulla crescita e sui mercati finanziari globali”.
Nell’area euro, infine, il consolidamento della ripresa e la riduzione dei rischi di deflazione contribuiscono alla stabilità finanziaria. Si rafforzano i bilanci delle banche e le condizioni di liquidità sul mercato azionario e su quello dei titoli di Stato italiani sono migliorate, dopo le tensioni registrate alla fine del 2016. “Il riemergere di incertezze sulla coesione dell`area ha tuttavia determinato un aumento degli spread sui titoli di Stato in diversi paesi, in parte rientrato nell`ultima decade di aprile.”