Il debito italiano continua a crescere, aumentando a maggio di 17,1 miliardi rispetto al mese precedente. E’ quanto emerge dal supplemento al bollettino statistico di Bankitalia, nel quale si legge che il debito è pari a 1.966,3 miliardi di euro, nuovo massimo storico. Aumentano, però, le entrate fiscali.
L’aumento del debito è attribuibile principalmente alla crescita delle disponibilità liquide detenute dal Tesoro (di 8,3 miliardi, a 35,8), al fabbisogno (6,2 miliardi), a scarti di emissione (2,3 miliardi) dovuti all’emissione di titoli sotto la pari, alle variazioni del cambio (0,2 miliardi).
In maggio, spiega Palazzo Koch, il debito e il fabbisogno sono stati accresciuti per circa 1,8 miliardi dalla quota di pertinenza dell’Italia di erogazioni effettuate dall’European Financial Stability Facility (EFSF).
Al netto di questo fattore, il fabbisogno sarebbe stato pari a 4,4 miliardi, inferiore di 2,2 miliardi rispetto al corrispondente periodo del 2011. Nel complesso nei primi 5 mesi il fabbisogno complessivo (53,1 miliardi) è stato superiore di 5,0 miliardi rispetto a quello registrato nel corrispondente periodo del 2011 (48,2 miliardi).
Hanno influito principalmente gli esborsi in favore degli altri paesi dell’area dell’euro (pari, nel periodo di riferimento, a circa 16,4 miliardi, a fronte dei 4,7 nel 2011). In senso opposto hanno invece operato le misure relative alla tesoreria unica, che hanno comportato il riversamento da parte degli enti decentrati presso la tesoreria centrale di 9,0 miliardi, precedentemente detenuti presso il sistema bancario. Escludendo questi due fattori, l’aumento del fabbisogno rispetto al corrispondente periodo del 2011 e’ di circa 2,3 miliardi.
Nello stesso mese, poi, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono aumentate di 1,4 miliardi (4,6%) rispetto allo stesso mese del 2011. Nei primi cinque mesi le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono aumentate dell’1,1% (1,6 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2011, trainate dalla crescita dei proventi delle accise sulle risorse energetiche. (FRN)