Mai così in basso. La contrazione del 3,7% nei prestiti al settore privato (famiglie e aziende) registrata dalla Banca d’Italia nel mese di ottobre, rappresenta “la maggior flessione storica”. In particolare, il -4,9% su base annua riguardante le imprese “è un calo storico”, mentre non rappresenta un minimo assoluto il -1,3% per i nuclei familiari.
Stabili le sofferenze che, tuttavia, rimangono ai massimi: il tasso di crescita sui dodici mesi è risultato pari al 22,9%, come nel mese precedente.
Secondo quanto emerge dal rapporto di Bankitalia, inoltre, l’Italia si stacca nettamente dagli altri grandi partner europei per quanto riguarda l’uso del contante, che nel nostro paese continua a regnare sovrano. Nel 2012, l’83% delle transazioni complessive veniva eseguito in contante a fronte di una media europea del 65%. E allo stesso tempo il numero delle operazioni pro capite annue effettuate con strumenti di pagamento diversi dal contante sono solo 71 contro le 187 della media europea e delle 194 di quella dell’area euro. E non c’entra il tanto vituperato costo delle carte di credito e dei bancomat: infatti, fra gli strumenti di pagamento alternativi al contante usati nel nostro paese figurano in prevalenza proprio quelli più costosi, come gli assegni (19 operazioni pro capite annue).
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