In Italia, negli ultimi cinque anni, ogni mese sono stati chiusi 76 sportelli bancari. Dal 2019 al 2024, infatti, si contano 4.557 filiali in meno. Nel 2024 le filiali bancarie sono scese sotto la soglia delle ventimila unità (19.755). Lo rileva un’indagine della Uica che sottolinea come “il risiko bancario, tra le sue molteplici implicazioni, comporta anche la ridefinizione della presenza delle banche nei territori, con chiusure di filiali che limitano la possibilità di accesso per i clienti ai servizi finanziari e assicurativi e impattano sull’aspetto occupazionale del settore”.
“Le possibili aggregazioni bancarie annunciate nelle ultime settimane avrebbero implicazioni molto rilevanti, con impatti anche nel settore assicurativo, il coinvolgimento di grandi investitori privati e rilievi di natura politica”, evidenzia il sindacato.
Per il segretario generale Uilca, Fulvio Furlan, “il risiko bancario in corso può ridisegnare nuovi equilibri nel mondo finanziario e non solo: come Uilca da sempre crediamo che le aggregazioni bancarie, se devono esserci, debbano basarsi su una logica industriale di lungo periodo e non rispondere a motivazioni di natura politica o legate solo al profitto o agli interessi dei grandi azionisti. Resta prioritario salvaguardare e favorire l’occupazione, preservare il ruolo sociale della banca e la sua funzione per lo sviluppo del Paese, a sostegno delle comunità, delle famiglie e delle imprese. Insieme alle altre organizzazioni sindacali continueremo a monitorare ogni risvolto di queste operazioni societarie, a partire da quello occupazionale”.
L’assenza di una banca impatta negativamente sull’inclinazione a investire e influisce nella scelta di vivere o meno in un territorio: per sette persone su dieci la prossimità di una filiale bancaria influisce “molto” o “abbastanza” nella “propensione all’investimento in prodotti finanziari”.
Per otto persone su dieci la banca rappresenta “un luogo utile per avere supporto e assistenza per quanto riguarda risparmi, investimenti e prestiti”; due intervistati su dieci dichiarano di conoscere persone che hanno lasciato il proprio comune di residenza per l’assenza di sportelli/filiali bancarie e altri servizi essenziali.
Le banche si confermano un presidio di legalità e supporto a imprese e territori: per sette persone su dieci la mancanza di una banca o di un servizio essenziale analogo influisce molto nella scelta di vivere o abbandonare un comune. Aumenta il numero di quanti hanno percepito la mancanza/riduzione dello sportello bancario: da sei a sette su dieci.