Il 3 luglio si è svolto un presidio in Piazza Bocca della Verità degli ambulanti di Roma contro la nuova delibera 30/2017 appena approvata in Consiglio Comunale. La delibera a firma del cosigliere pentastellato Andrea Coia dispone il nuovo regolamento della attività commerciali sulle aree pubbliche. Il diario del lavoro ha intervistato Vittorio Baglioni della Fivag Cisl, la Federazione Italiana Venditori Ambulanti e Giornalai di Roma e Provincia.
Quali sono le principale problematiche che avete individuato nella delibera 30/2017?
La delibera ha diversi punti che ci trovano in disaccordo ma, in codice rosso, possiamo individuare sicuramente la prevista decadenza, entro il 31 dicembre 2018, di 1300 posteggi a rotazione e la delega in bianco che il comune sta dando ai municipi rispetto alla questione rinunciando ad una gestione centralizzata e omogenea delle attività commerciali sulle aree pubbliche. Ma tente sono le criticità generali, per esempio, l’introduzione del concetto di famiglia anagrafica che noi reputiamo incostituzionale in quanto rappresenta un limite all’iniziativa privata. Si prevede che il nucleo familiare possa avere solo 20 aziende in tutto, 10 nel settore merceologico alimentare e 10 nel settore merceologico non alimentare. Inoltre, le bancarelle ambulanti non possono rimanere aperte le domeniche e i festivi a differenza delle multinazionali presenti nel territorio. E ancora, sarà vietato l’uso degli stand e dei generatori per l’alimentazione elettrica. Queste le principali problematiche, ma ne potremmo citare tante altre.
Avete incontrato l’amministrazione comunale durante la protesta del 3 luglio?
Ieri, noi abbiamo protestato civilmente perchè siamo responsabili rimanendo esclusivamente in Piazza Bocca della Verità fino a che non ci è stato concesso un confronto. Abbiamo incontrato la maggioranza della Giunta comunale, l’assessore Coia, il Presidente del consiglio comunale e una decina di consiglieri pentastellati. Ci hanno detto che metteranno ai voti in Consiglio Comunale la possibilità di modificare la delibera recependo le nostre osservazioni e criticità.
Che legame c’è tra la delibera 30/2017 e la direttiva europea Bolkstein?
Questa delibera recepisce la direttiva Bolkstein dall’articolo 11 all’art.16 che disciplinano le modalità del prossimo bando. Va sottolineato che la ricezione della direttiva è diversa per ogni parte d’Italia. A Roma, per esempio, hanno stabilito la durata delle concessioni a 9 anni invece che 12 come per le altre città. I punteggi massimi per poter avere la licenza a Roma arrivano a 250 su una media di 100 fuori dalla Capitale, oltretutto secondo requisiti di merito del tutto discrezionali senza alcun riferimento normativo.
Secondo te qual è lo scopo di questa delibera?
La stampa sta facendo una propaganda quotidiana contro le bancarelle sostenendo che rappresentano il degrado di Roma. Questa è una volontà precisa di affossare tutto il piccolo commercio, dagli ambulanti ai negozi dei piccoli commercianti, per far posto alle multinazionali francesi, inglesi e tedesche. Dalla grande distribuzione alimentare alla ristorazione. Le multinazionali aumentano di gran lunga i costi, vogliono essere libere di determinare l’offerta eliminando la libera concorrenza .
Le prossime tappe?
La categoria è molto provata e ci potrebbero essere nuove proteste nel caso in cui venga confermata la decadenza di questi 1300 posteggi a rotazione. Molti degli operatori sono esasperati da questa situazione.
Alessia Pontoriero