Fabbrica Italia non è un “impegno assoluto” della Fiat e il progetto è ormai vecchio di due anni e mezzo fa, anche perché il mercato dell’auto è crollato. Lo afferma il Lingotto, dopo alcune dichiarazioni “preoccupate” di esponenti del mondo politico e sindacale.
Con una nota del 27 ottobre 2011, ricorda la Fiat, l’azienda “aveva annunciato che non avrebbe più utilizzato la dizione ‘Fabbrica Italia’ perché molti l’avevano interpretata come un impegno assoluto dell’azienda mentre invece si trattava di una iniziativa del tutto autonoma, che non prevedeva tra l’altro alcun incentivo pubblico”.
“Da quando Fabbrica Italia è stata annunciata nell’aprile 2010 – aggiunge il Lingotto – le cose sono profondamente cambiate. Il mercato dell’auto in Europa è entrato in una grave crisi e quello italiano è crollato ai livelli degli anni Settanta. È quindi impossibile fare riferimento a un progetto nato due anni e mezzo fa. È necessario infatti – conclude la Fiat – che il piano prodotti e i relativi investimenti siano oggetto di costante revisione per adeguarli all’andamento dei mercati”.
“Vale la pena di sottolineare – conclude il Lingotto – che la Fiat con la Chrysler è oggi una multinazionale e quindi, come ogni azienda in ogni parte del mondo, ha il diritto e il dovere di compiere scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia, pensando in primo luogo a crescere e a diventare più competitiva”. La Fiat “ha scelto di gestire questa libertà in modo responsabile e continuerà a farlo per non compromettere il proprio futuro, senza dimenticare l’importanza dell’Italia e dell’Europa”. (FRN)