Non solo i Metalmeccanici. Anche i sindacati dei Chimici di Cgil Cisl e Uil scendono in campo con un forte allarme per il futuro dell’automotive. La filiera italiana del settore rappresenta come è noto un asset strategico, sia in termini occupazionali (tra lavoratori e lavoratrici diretti, della componentistica e dell’indotto oltre 200 mila addetti in base ai dati Anfia), sia per innovazione, know-how, ricerca, impatto delle transizioni digitali, ambientali, energetiche, ecc. Ma non tutto il settore ricade sotto il contratto dei metalmeccanici: una quota consistente, con ben 45 mila addetti, in pratica un quarto del totale, è invece compresa in uno dei contratti collettivi nazionali di lavoro della Chimica (per es, Gomma plastica industria, Gomma plastica Confapi, Chimico, Vetro, SMI e Pelli e cuoio) che fanno capo a Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec.
Di qui, la decisione dei segretari generali delle tre categorie – Marco Falcinelli per la Filctem Cgil, Nora Garofalo per la Femca Cisl e Daniela Piras per la Uiltec – di palesare unitariamente la propria “fortissima preoccupazione” per il futuro industriale e occupazionale del settore, a partire da alcune situazioni aziendali già compromesse: in particolare gli stabilimenti Cooper Standard di Battipaglia (Sa) e SFC Solutions di Ciriè (To) che, affermano i sindacalisti, “in queste ore stanno lottando con scioperi e presidi per difendere il proprio futuro”.
La Cooper Standard Automotive, che produce componenti in gomma per Stellantis, sta attraversando un momento critico per cui è in corso da parte dei 500 lavoratori uno sciopero con il blocco totale a tempo indeterminato delle produzioni. Il 21 ottobre si esauriranno tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge e, a causa della ulteriore riduzione delle commesse da parte di Stellantis che sposta volumi verso gli stabilimenti serbi e della Repubblica Ceca, è previsto un esubero di circa 100 lavoratori. Già avviata la cassa integrazione anche alla SFC Solutions di Ciriè che produce guarnizioni in gomma per gli abitacoli di automobili, furgoni, camion e trattori, avendo come committenti ancora Stellantis, oltre a Volkswagen e altri produttori: da alcuni mesi una grave crisi ha colpito lo stabilimento, a causa degli scarsi volumi produttivi e degli investimenti, mettendo a rischio i 317 lavoratori che hanno reagito con scioperi e picchetti per accendere un faro sulla loro situazione.
Ma il quadro è più complesso e preoccupante, e va oltre le due crisi sopra citate. I sindacati dei Chimici infatti spiegano che negli ultimi anni è emersa “una marcata differenza tra chi produce in mono committenza, o in prevalenza, per Stellantis e chi produce per gli altri marchi automobilistici”: le prime aziende versano in una condizione ormai drammatica per un utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali, in alcuni casi in esaurimento, riduzione di volumi e personale, spostamento di produzioni all’estero, non più esclusivamente in Polonia, Repubblica Ceca e Romania, ma di recente in Marocco e Tunisia; mentre le seconde sono caratterizzate ancora da un buon livello di investimenti in tecnologia, innovazione, digitalizzazione, ricerca nei materiali e nella riduzione dell’impatto ambientale, pur con alcuni elementi preoccupanti come gli annunci di Volkswagen e Audi degli ultimi giorni riferiti alla chiusura di stabilimenti produttivi in Germania. Tutto questo, ovviamente, comporta “priorità e prospettive completamente diverse da un punto di vista occupazionale, industriale, di gestione delle transizioni e territoriale”.
Concludono quindi Falcinelli, Garofalo e Piras: “Le nostre Federazioni, a ogni livello, continueranno a sostenere tutte le iniziative di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori a rischio occupazionale e che stanno subendo una forte riduzione del proprio reddito, a causa dell’utilizzo dei diversi ammortizzatori sociali. Rafforzeremo l’interlocuzione e le sinergie con Aziende, Associazioni datoriali, Istituzioni per costruire e proporre al Governo soluzioni che possano garantire una continuità delle politiche industriali in questo importante settore, e più in generale al nostro Paese, e garantire un futuro occupazionale a fronte delle importanti transizioni in corso a livello globale”.
Nunzia Penelope